
Samart Payakaroon, nell’intervista che trovate a fondo articolo, evidenzia i problemi della Muay Thai di Bangkok dando un forte accento al fatto che i 4 o 5 proprietari dei grandi camp e gli scommettitori influenzano troppo le decisioni degli arbitri e lo stesso vale per i promoter che spesso sono anche scommettitori.
Evidenzia come i piccoli camp siano in serie difficoltà non riusciendo a far vincere i propri atleti contro quelli dei grandi camp e quindi poi essendo costretti a venderli ai grandi camp.
Contesta che la nuova legge, nata per tutelare i pugili, che da la possibilità al pugile di chiedere all’autorità sportiva di poter cambiare camp, sembrava una cosa giusta invece finisce per danneggiare i piccoli camp e con questi il futuro della Muay Thai Thailandese.
Samart si spinge anche in una dichiarazione molto forte: Il futuro della Muay Thai saranno gli stranieri che questa volta è cosi’ educato da non chiamare “farang”.
Il messaggio che arriva è anche di critica ai propri connazionali Thailandesi che si curano sempre meno dell’arte della Muay Thai e che stanno perdendo quel grande rispetto per questa arte e tradizione Thailandese.
Abbiamo chiesto un parere a Roberto Gallo Cassarino che ha risposto cosi “Certamente una dichiarazione che esprime un disagio che molti abbiamo quando vediamo verdetti palesemente guidati da promoter e scommettitori o quando i nostri atleti pur meritando non godono delle stesse opportnità dei grandi camp. Quando invece Arjan Samart parla del giardino del vicino, forse lo vede troppo verde. Infatti i paesi stranieri citati hanno problemi, seppur diversi, ma li hanno. La Thailandia con pregi e difetti offre ancora le migliori opportunità per chi vuole fare la “vera” Muay Thai. Certo se come auspicato da Arjan Samart ci fosse un comitato che controlla e sovraintende l’operato dei giudici e in maniera indipendente da: scommettitori, Boss dei grossi camp e promoter, beh sarebbe un sogno! Se nel comitato entrassero esperti di vare nazionalità, allora la Muay Thai potrebbe sul serio diventare uno sport MONDIALE e le regole di Bangkok essere riconosciute e adottate INTERNAZIONALMENTE”
Chok Dee